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Tin Tin, lo ricordi patacca...?

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GladiatoreMaximo
view post Posted on 18/7/2009, 16:40     +1   -1




Tintin è pubblicato per la prima volta in francese il 10 gennaio 1929 nell' settimanale belga a fumetti Le petit Vingtième, supplemento del quotidiano cattolico Le vingtième siècle. Le storie si snodano in 23 avventure e una ventiquattresima incompiuta.

Tintin è un giovane belga senza passato né famiglia; di lui non si conosce l'età e nonostante la sua professione dichiarata sia quella del reporter, vive molte avventure senza che questa professione venga direttamente esercitata. Per "ovviare" all'evidente contraddizione data da un personaggio costantemente impegnato in viaggi attorno al mondo senza una evidente fonte di reddito l'autore Hergé lo fa partecipare (nella sua prima "avventura in due parti") a una fortunata "caccia al tesoro", che (evidentemente) permette a lui e ai suoi soci (il capitano Haddock e il bizzarro scienziato Girasole) di vivere di rendita. I personaggi cattivi con cui Tintin si deve confrontare sono in genere spie, falsari, trafficanti di droga e schiavi. L'amico fidato che invece lo accompagna nelle sue avventure è Milou, un simpatico cagnolino bianco intelligente e battagliero.

Percorrendo le storie di Tintin si ottiene una panoramica della realtà del secolo scorso:

la prima delle sue avventure lo vede nell'Unione Sovietica del 1929, e nella repubblica di Weimar;
nel 1930 va in Congo (allora colonia belga);
l'anno dopo lo ritroviamo in America in difesa degli indiani;
nel 1934 è nella Cina occupata dai giapponesi;
nel 1937 rincorre i falsari tra l'Inghilterra, il Belgio e la Scozia;
nel 1940 difende la monarchia della Syldavia, corrispondente all'allora Jugoslavia, poi l'invasione dell'Austria da parte dei tedeschi.
E così via, storia dopo storia, sino alla Luna, ai dirottamenti aerei e ai dittatori sudamericani.


La sceneggiatura e lo stile [modifica]
La geografia e la storia del 1900 creano per Hergé la sceneggiatura e le ambientazioni mentre le trame sono fatte di comicità e storie avvincenti, legate da personaggi strambi e speciali a volte surreali. Tintin è un eroe acculturato, dotato di spirito di avventura ma anche di osservazione e sete di conoscenza che lo porta a capire e apprendere la cultura di ciascun popolo con cui entra in contatto.

Hergé disse:

« Se mi sono messo a viaggiare non è stato solamente per vedere nuovi paesaggi o per documentarmi, ma per scoprire altri modelli di vita, altri modi di pensare: insomma, per allargare la mia visione del mondo. »
(Hergé)



Lo stile che caratterizza le vignette di Tintin è stato creato in modo originale da Hergé e ha dato luogo a un filone che nel 1977 è stato denominato ligne claire; portato avanti da una scuola di autori franco-belgi, è uno stile che ama il tratto limpido e netto, le vignette pulite, non ci sono altri tratti oltre a quelli essenziali, anche se la scenografia è molto curata e dettagliata.


Il giornale di Tintin
A questo giornale collaborava anche un giovane autore: René Goscinny che, in seguito assieme ad Albert Uderzo, diede vita a Asterix il gallico. In quegli anni Goscinny scriveva nuove sceneggiature per la serie Lucky Luke ma, nonostante il suo importante ruolo nella serie, dovette rimanere nell'ombra potendo apporre solo le iniziali R.G. In seguito, ma solo perché Georges Remi temeva possibili confusioni nel lettore della rivista, Goscinny iniziò a firmare per esteso la serie di Lucky Luke.


L'amico ritrovato
La storia di Tintin che rappresenta il culmine dell'opera letteraria di Hergé è Tintin in Tibet. La vicenda si svolge fra le cime dell'Himalaya, dove il personaggio deve ritrovare il suo amico cinese Tchang, disperso dopo un incidente aereo. Tchang è stato realmente un amico di Hergé; i due si conobbero nel 1934 ma dopo qualche anno dovettero separarsi per lungo tempo. Georges Remi sfrutta questa storia di Tintin per cercare, letterariamente, l'amico. Solo nel 1981 i due si poterono ritrovare, dopo ben 42 anni.


La fine di Tintin
Dopo la morte di Hergé, avvenuta nel 1983, non furono più realizzate ulteriori storie. Tintin attualmente è un emblema della bande dessinée.


Personaggi
Tintin: è il protagonista, un simpatico e sveglio giovanotto dai capelli rossi.
Milù: il cane di Tintin, un piccolo terrier bianco.
Capitano Haddock: un lupo di mare con capelli e barba nera, molto amante degli alcolici e delle imprecazioni fantasiose.[1]
Professor Trifone Girasole o meglio 'Tornasole' in riferim. alle 'cartine tornasole' usate nei laboratori di chimica: scienziato geniale e ostinato ma sordo come una campana.
Gli agenti della Suretè Dupont e Dupond: due imbranati e baffuti poliziotti. Sono quasi sempre in giacca e bombetta; in alternativa, indossano travestimenti pacchiani che riflettono la loro stereotipata "conoscenza" dei paesi stranieri, contrapposta a quella profonda di Tintin.
Nestore il maggiordomo della tenuta di Moulinsart che il capitano Haddock acquista col ricavato di una avventurosa "caccia al tesoro"; leale e imperturbabile in principio egli serviva (sempre a Moulinsart) i loschi antiquari Passeretti, che arrivavano persino a rapire Tintin, ma era all'oscuro delle loro malefatte, viene quindi mantenuto a servizio dal nuovo proprietario del maniero.
Chang Chong Chen, giovane cinese, appare in due avventure ed è ispirato a un reale amico di Hergé, da lui consultato per rendere il più possibili realistiche e prive di stereotipi le storie ambientate in quel paese.
Oliveira de Figueira, mercante portoghese attivo fra il Mediterraneo e il Medio Oriente, appare in diverse delle più "esotiche" avventure di Tintin.
Serafino Lampion espansivo e impiccione venditore di polizze assicurativa, appare a più riprese nel ruolo, per lui adattissimo, di "scocciatore".
Generale Alcazar, alternativamente dittatore della repubblica di San Theodoros o capo dei ribelli che cercano di prendere il potere, in continua competizione col suo arcinemico Generale Tapioca.
Emiro Ben Kalish Ezab, governante del ricco stato petrolifero del Khemed, appare in due avventure, nella seconda delle quali viene temporaneamente spodestato dal suo rivale, lo sceico Bab el Ehr.
Abdullah, figlio preadolescente dell'Emiro del Khemed, è una vera e propria "piccola peste" e ama mettere al centro dei suoi continui scherzi soprattutto il capitano Haddock, da lui chiamato "Mille Sabordi" (per via della sua consueta esclamazione).
Bianca Castafiore: un soprano milanese, tra i principali personaggi di una delle avventure più significative, compare anche in altre avventure (Tintin e lo scettro di Ottokar).
Piotr Zut, pilota mercenario contraddistinto da una benda nera sull'occhio che gli dà un'aria particolarmente "piratesca", appare in due avventure.



 
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